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Il modello Ceprini Costruzioni sale in cattedra alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna

Quattro ponti ferroviari demoliti e ricostruiti simultaneamente in meno di 48 ore sulla linea Bologna-Rimini nell’ottica di velocizzazione della tratta. Un’impresa ingegneristica che ha visto protagonista la società Ceprini Costruzioni di Orvieto, specializzata nella realizzazione e manutenzione di gallerie, ponti, stazioni e tratti ferroviari. Ai lavori hanno partecipato oltre 150 addetti tra personale dell’impresa e tecnici RFI Spa.

“Velocizzazione della linea ferroviaria Bologna-Rimini – Nuovi ponti ferroviari per treni più veloci”: è stato il tema del convegno che si è svolto venerdì 16 dicembre nell’aula magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna. Un incontro organizzato dal Cifi (Collegio ingegneri ferroviari italiani) e dall’Ordine ingegneri di Bologna con la partecipazione di Rete Ferroviaria Italiana (RFI Spa) e Costruzioni Linee Ferroviarie (CLF Spa). I lavori – moderati da Massimo Del Prete (preside della sezione Cifi di Bologna) – si sono concentrati, in particolare, sull’eccezionale intervento che nel settembre scorso ha visto protagonista la società Ceprini Costruzioni con i suoi ingegneri e con le sue maestranze che in meno di 48 ore sono stati in grado di demolire e ricostruire simultaneamente 4 ponti ferroviari, intervento funzionale per aumentare la velocità dei convogli ferroviari sulla tratta Bologna-Rimini fino a raggiungere i 200 Kmh. Opere di alta ingegneria civile che sono state realizzate sotto la supervisione dei dirigenti e dei tecnici di RFI Spa che hanno illustrato i dettagli proprio nel corso del convegno. Ai lavori hanno preso parte oltre 150 persone tra addetti dell’impresa e tecnici di RFI Spa.
Eugenio Fedeli, Direttore territoriale produzione Bologna di RFI Spa, in apertura del suo intervento ha voluto ricordare cosa è oggi Rete Ferroviaria Italiana Spa e lo ha fatto attraverso alcuni numeri: 690 mila dipendenti, 600 milioni di viaggiatori annui, 16.700 chilometri di rete ferroviaria, 100 miliardi di euro di investimenti previsti nei prossimi 10 anni. Numeri che sono stati la premessa all’importanza che le tratte ferroviarie assumeranno sempre più in chiave di trasporto delle merci e dei viaggiatori. “Ma anche per perseguire le indicazioni che arrivano per l’abbattimento dei gas serra – ha sottolineato l’ingegner Fedeli -: viene chiesta una riduzione del 30% entro il 2030 e del 50% entro il 2050 e questo imporrà uno spostamento dei volumi di traffico dalla gomma alla rotaia e questo nel nostro Paese viene declinato come la Cura del ferro”.
Una cura che RFI Spa ha già cominciato da tempo, come dimostra il continuo ammodernamento o rifacimento delle tratte ferroviarie che diventano così idonee ad accorciare tempi di percorrenza e a permettere il transito di convogli con pesi e sagome maggiori. E in questa ottica è stato deciso l’adeguamento della Bologna-Rimini, con lo smantellamento e il rifacimento di ben 10 ponti ferroviari. Intervento che si inserisce in quello ben più ampio che porterà a un ammodernamento dell’intera rete adriatica permettendo così di abbattere di 45 minuti il tempo di percorrenza Bologna-Bari e di 60 minuti quello tra Bologna e Lecce, come ha spiegato lo stesso Direttore Fedeli. Che poi si è soffermato sull’intervento eseguito dalla Ceprini Costruzioni e per dare un senso compiuto al lavoro della società guidata da Franco e Patrizia Ceprini, Fedeli ha chiesto di far partire il primo dei tre video realizzati da RFI Spa che hanno ripreso ogni istante della vita di cantiere: dalla demolizione dei ponti al completo rifacimento, fino alla riapertura della tratta ferroviaria con il passaggio del treno. Tre filmati che hanno emozionato ingegneri e studenti presenti in aula magna, tanto da suscitare degli applausi spontanei. All’intervento dell’ingegnere Fedeli, si sono susseguiti quelli degli altri dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana a cominciare da quello di Vincenzo Cefaliello, di Alessandra Giglio, di Fiorello Perilli, di Gloria Imbroglini e infine le conclusioni del direttore dei lavori, Gianluca Nestovito che ha voluto fare un preciso inciso: “Realizzare in 48 ore tante opere fa parte del concetto di innovazione sistemica e di sostenibilità, ma per fare innovazione non bastano solo le idee, serve soprattutto professionalità”. Un concetto rimarcato dall’ingegner Vincenzo Spagnoli della Ceprini Costruzioni che, chiamato a raccontare in prima persona le fasi che ha personalmente coordinato nelle 48 ore, ha spiegato come la qualità dell’intervento sia alla base del successo di un cantiere multiplo così complesso: “La professionalità per realizzare queste opere in un lasso di tempo così ristretto è fondamentale non solo per l’esecuzione ottimale dei lavori, ma anche per il rispetto dei tempi di consegna e per la riduzione al massimo di ogni tipo di disagio”. Ha inoltre ricordato che “i quattro ponti sono stati gestiti come se fossero stati un unico cantiere e questo ha richiesto una gestione perfetta di mezzi e personale coinvolti nell’opera”.
Presente in aula magna anche Franco Ceprini, il presidente della società orvietana che, al termine del convegno, ha ricevuto attestati di stima sia da parte degli ingegneri che dei giovani studenti che hanno preso parte al convegno.

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